È la festa del gatto, auguri a tutti i mici
Da 23 anni nel nostro
Paese si festeggia
il più piccolo dei felini
Il 17 febbraio in Italia si celebra il gatto. L’origine di questa data risale al 1990, quando la giornalista gattofila Claudia Angeletti lanciò un sondaggio sulla rivista “Tuttogatto”: «Quale giorno preferireste dedicare alla celebrazione dell’affascinante felino?». E la maggior parte dei lettori optò per la proposta di Oriella Del Col, il 17 febbraio appunto, in barba a tutte le superstizioni.
Niente affatto casuale, il giorno è ricco di significati che lo rendono particolarmente adatto al nostro amato micio. Prima di tutto febbraio è il mese del segno zodiacale dell’acquario, il segno degli spiriti liberi e anticonformisti, di chi fa di testa propria sempre e comunque. Difficile pensare ad un mese migliore. Se poi ci aggiungiamo anche il fatto che febbraio era considerato anticamente il mese “dei gatti e delle streghe”, il cerchio trova la sua quadratura. E poi ovviamente tutta la simbologia legata al numero 17, per cui la decisione di fissare la festa del gatto, tradizionalmente anch’esso associato a sventure e avvenimenti funesti, vuole prendersi gioco di queste sciocche superstizioni e abbattere così il pregiudizio di medievale memoria.
In Italia il gatto è, insieme al cane, l’amico a quattro zampe più diffuso, presente in una famiglia su tre. La sua eleganza e il suo spirito indipendente sono noti, forse meno nota la sua lealtà, grande amicizia e spiccata capacità di empatia. Perché, come ebbe a dire Michel De Montaigne, «Quando gioco col mio gatto, chi può dire se sono io che mi sto divertendo con lui o lui con me».
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