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La Boldrini ordina, i centri sociali eseguono

Pubblicato su da Grunf

 

La Boldrini strepita contro il fascismo, subito si affrettano in suo soccorso veri e propri simboli dell’antifascismo in assenza di fascismo, come il sodale Grasso e il sindaco di Milano Sala. Ma soprattutto, continuano gli incidenti di chi trova che gli appelli ai “valori” dell’antifascismo vadano immediatamente tradotti in violenza politica. Come a Napoli, dove la certezza di una impunità ha consentito a tristi e insipidi figuri dei soliti centri sociali di inscenare la gazzarra del caso.

Ma andiamo per ordine, perché il nuovo sermone del presidente della Camera si era levato nei confronti di quello che è un suo chiodo fisso: i social network, sui quali del resto è – chissà perché – costantemente derisa. "Credo che Facebook stia perdendo il controllo del meccanismo che nasce per mettere insieme le persone, per condividere, ma sta diventando qualcosa di diverso. Lo stesso Zuckerberg ha detto che forse questa cosa sta andando oltre le aspettative, ha anche ammesso un'influenza nelle elezioni Usa, ci sono inchieste in corso al Congresso americano, si parla di interferenze pesanti di altri Stati. In Italia si sta evincendo anche adesso che ci sono soggetti terzi che stanno cercando di influenzare, attraverso la produzione di centinaia di tweet, l'opinione pubblica", aveva detto a Sky TG24 la Boldrini, parlando dei gruppi che inneggiano al fascismo . "Io - prosegue - scrissi a Zuckerberg dicendo che per noi l'apologia di fascismo è reato e che certe pagine dovevano essere chiuse. La risposta è stata molto deludente: mi dissero che hanno policy internazionali e che non sempre sono tenuti ad applicare le legislazioni nazionali".

Peccato che la censura mieta già centinaia di vittime al giorno, tra oscuramenti e visite della polizia postale. Ma come detto ci pensano gli “antagonisti” (a cosa non si sa, visto che rispondono “presente” ad ogni appello delle maggiori cariche del Paese). Dopo le devastazioni dell’altra sera a Napoli per impedire una riunione elettorale di Casapound, costoro, rafforzati del resto dalle parole di formazioni politiche come Potere al popolo o dal Masaniello dei poveri, Luigi De Magistris, si lamentano pure. “Oltre 400 persone si sono ritrovate per contestare la convention di Casapound, uno dei gruppi neonazisti che ha sostenuto le “ragioni” del killer di Macerata Luca Traini. È una vergogna che a pochi giorni dalla tentata strage di Macerata si consenta ai fascisti di tenere comizi nelle città per incitare all’odio etnico. Il corteo ha rivendicato il proprio diritto a manifestare, attraversando pacificamente il Vasto per fare comunicazione antirazzista, e quando si è trovato più volte bloccato e circondato da tutti i lati ha evitato lo scontro frontale col costoso apparato militare predisposto per permettere il comizio dei fascisti, lo ha aggirato cambiando continuamente strada ed è arrivato all’ingresso di via Galileo Ferraris. Raggiunto l’obiettivo di manifestare fino alle reti contro la chiusura di un pezzo di città, avevamo chiesto di aprire lo schieramento e farci defluire continuando la manifestazione su corso Lucci”, scrivono su Facebook, senza che la Boldrini trovi ragione di censurarli, quelli di Insurgencia. “Alcune decine di manifestanti che si erano rifugiati nel parcheggio, tra cui diversi studenti minorenni, sono stati fermati”. In tutto i denunciati saranno ventitré.

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