Torino, biancheria intima cinese spacciata per Made in Italy: sequestro
L’etichetta parlava di articoli «Made in Italy», realizzati con tessuti di ottima qualità. Tutto falso: la merce, migliaia di capi di biancheria intima, proveniva dalla Repubblica Popolare Cinese. È la scoperta della guardia di finanza di Torino. L’operazione ha avuto inizio nelle scorse settimana quando, in un negozio del quartiere Madonna di Campagna a Torino, all’interno di un centro commerciale gestito da imprenditori cinesi, è stato effettuato un primo consistente sequestro di merce contraffatta. Sugli imballi erano state riportate, falsamente, indicazioni merceologiche sulla provenienza e sull’origine italiana dei prodotti, incorniciate, anche da simbologie, inequivocabili, come le bandiere tricolori.
Le indagini hanno portato i Finanzieri torinesi sino in Lombardia: ad Agrate Brianza (Mb) e a Cernusco sul Naviglio (Mi), sono stati perquisiti 8 depositi dove la merce contraffatta veniva periodicamente stoccata. Oltre 450.000 gli articoli sequestrati per frode in commercio anche in relazione alla legge che tutela l’Italianità dei prodotti. Valore della merce: alcuni milioni di euro. Quattro gli imprenditori di origine cinese che, oltre ad essere stati sanzionati per migliaia di euro, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria torinese per frode in commercio.
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Torino, biancheria intima cinese spacciata per Made in Italy: sequestro
L'etichetta parlava di articoli "Made in Italy", realizzati con tessuti di ottima qualità. Tutto falso: la merce, migliaia di capi di biancheria intima, proveniva dalla Repubblica Popolare Cinese. È