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ambiente

Nordcorea: test nucleare provoca sisma artificiale, il mondo protesta

Pubblicato su da Grunf

La Corea del Nord ha realizzato il suo terzo test nucleare sotterraneo. Lo ha confermato lo stesso regime di Pyongyang, sottolineando che il test e stato realizzo con "successo e in maniera sicura". L'annuncio e' arrivato tre ore dopo esser stata registrata una inusuale attivita' sismica nell'area del test nucleare, quasi al confine con la Cina, nella zona dove si trova la base di Punggye-ri, in cui sarebbe avvenuta la detonazione.

Immediata la condanna di Russia e Giappone. Il governo di Seul ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che si terra' proprio oggi, al Palazzo di Vetro di New York alle 9 ora locale, le 15 in Italia. La Corea del Sud e' il Paese presidente di turno del Consiglio di Sicurezza in questo momento. Intanto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha condannato il test come "una chiara e grave violazione" delle risoluzioni Onu.

La bomba utilizzata per il test nucleare sotterraneo era un dispositivo "miniaturizzato", ha fatto sapere l'agenzia ufficiale nordcoreana, Kcna: "Questo test nucleare e' stato realizzato ad alto livello in modo sicuro e perfetto utilizzando un dispositivo nucleare miniaturizzato e leggero con maggiore forza esplosivo che nel passato, che non ha avuto alcun impatto negativo sul circostante ambiente ecologico".

La Corea del Nord insomma sottolinea che, a differenza del test realizzati nel 2006 e nel 2009, e' riuscita a ridurre il peso e la grandezza dell'ordigno esplosivo, il che fa pensare che il Paese abbia compiuto un passo in avanti verso l'obiettivo di equipaggiare i suoi missili balistici con testate atomiche. Il regime di Kim Jong-un ha definito la sua azione come "una misura pratica" per far fronte alle ostilita' degli Stati Uniti, il Paese che nelle scorse settimane aveva definito il suo "nemico giurato". Tre ore prima del test, alle 11.58 ora locale (alle 03:58 ora italiana) le autorita' americane avevano avvertito un terremoto di magnitudo 4,9 gradi sulla scala Richter (il test del 2009 aveva scatenato un tremore di 4,52 gradi).

"L'insolito evento sismico", per usare le parole di un'agenzia delle Nazioni Unite, "delle caratteristiche di un'esplosione" si e' verificata nella regione di Kilju, a nord-est del Paese, dove il regime aveva condotto anche i precedenti esperimenti. Secondo il ministero della Difesa a Seul, il nuovo test ha avuto una potenza tra i 6 e i 7 chilotoni. A Seul, il governo ha immediatamente messo in allerta l'esercito e convocato una riunione di crisi alla Casa Blu, il palazzo presidenziale sudcoreano. Sfidando gli avvertimenti della comunita' internazionale e le ultime sanzioni varate dal Consiglio di Sicurezza Onu dopo il lancio del suo razzo vetore Unha3 a dicembre, il regime di Pyongyang aveva annunciato il nuovo test atomico il 24 gennaio scorso.

Il test nucleare arriva con una ben determinata scelta di tempi, poche ore prima del discorso sullo Stato dell'Unione in cui il presidente Barack Obama delineera' l'agenda del suo secondo mandato e la sua proposta di arrivare a una progressiva denuclearizzazione del pianeta.

DOPO TEST NUCLEARE, GIAPPONE ACCERTA RADIAZIONI

Il Giappone vuole inviare aerei militari per prelevare campioni di aria e accertare le radiazioni dopo il test nucleare condotto dalla Corea del Nord. Il ministro della Difesa, Itsunori Onodera, ha convocato un meeting con alti ufficiali e ordinato alle forze aeree di prepararsi; secondo i media locali, gli aerei partiranno da tre diversi basi giapponesi, nelle prossime ore.

MOSCA CONDANNA TEST NUCLEARE

La Russia condanna il test nucleare sotterraneo, condotto dalla Corea del Nord. Lo ha dichiarato all'agenzia Interfax una fonte del ministero degli Esteri russo. "Condanniamo questa iniziativa della Corea del Nord e, insieme al precedente lancio di un missile balistico per la messa in orbita di un satellite, la consideriamo una violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu", ha detto la fonte.

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Neve: nessuna criticità sulla rete stradale provinciale

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La neve è arrivata. Anticipatamente prevista dagli esperti i primi fiocchi sono scesi ad inizio giornata prima nel Verbano e Cusio e poi in Ossola. Al momento, non viene registrata nessuna situazione di criticità sulla rete viaria provinciale. Il Prefetto del VCO ha imposto lo stop ai mezzi pesanti, con massa superiore alle 7,5 tonnellate, fino a cessate esigenze. Resta off limits, sempre per i mezzi pesante, il valico del Sempione. Anche nell'alto novarese, non si registrano situazioni di criticità. Questa mattina è stato aperto il nuovo viadotto di Ponte Ribellasca in Valle Vigezzo.

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Un esposto sul taglio alberi in Valstrona

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Paola Tensi, Presidente della Pro Loco di Campello Monti e Paolo Caruso co – Portavoce degli Ecologisti del Verbano Cusio Ossola hanno presentato in data odierna un ESPOSTO alla Procura della Repubblica di Verbania in merito al previsto taglio di 161 piante ad alto fusto parte della faggeta che si trova tra le località di Piana di Forno e Campello Monti facenti parte del Comune di Valstrona. Gli Esponenti hanno evidenziato che il taglio delle piante ad alto fusto avviene in un’area che fa parte, in quanto Zona di Protezione Speciale, della RETE EUROPEA NATURA 2000 che ha lo scopo di conservare la biodiversità sul territorio dell’Unione Europea. La faggeta rappresenta anche un incomparabile elemento di grande valore paesaggistico ed il suo considerevole rimaneggiamento rappresenterebbe una grave ferita per lo splendido corridoio alberato che precede la località Valser di Campello Monti. C’è anche da considerare come il territorio che parte dalla località Tapone e arriva fino a Campello Monti sia annoverato quale area Contigua del Parco dell’ALTA VAL SESIA E DELL’ALTA VALLE STRONA. Le aree contigue devono essere gestite in modo coerente con il Piano d’Area del Parco Regionale. Gli Esponenti si chiedono se il taglio sia compatibile con il Piano del Parco. I firmatari dell’Esposto, consapevoli che le alberature siano in buone condizioni vegetazionali e non siano causa di dissesto, come conferma il Progetto di Intervento selvicolturale commissionato dal Comune di Valstrona, esprimono preoccupazioni circa l’indebolimento del versante montano piuttosto acclive. Le conseguenze potrebbero essere di dissesto idrogeologico causato del taglio boschivo, col rischio ulteriore di facilitare la caduta di massi e neve sulla sede stradale. L’Esposto chiede all’Autorità Giudiziaria di verficare se l’intervento rispetti tutte le norme di tutela che insistono sul sito, se siano state richieste tutte le autorizzazioni legate alle valenze Ambientali, Paesistiche e di compatibilità con l’essere realizzato nell’area Contigua del Parco dell’Alta Val Sesia e Alta Valle Strona. Paola Tensi - Paolo Caruso

Se non ci siete mai stati andateci...ve lo consiglio!!!!

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Capitan Ventosa al Tecnoparco del Lago Maggiore

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“Capitan Ventosa” al Tecnoparco del Lago Maggiore. Motivo: la presentazione della produzione di Green diesel dalla frazione organica dei rifiuti, un progetto di ricerca voluto da Vco Trasporti. Obiettivo: poterlo utilizzare nel rifornimento degli automezzi dell’azienda di trasporto pubblico locale. “Capitan Ventosa” ha intervistato il Presidente di VCO TRASPORTI S.r.l. Roberto Tomatis e parte dello staff di ricercatori protagonisti dello studio di fattibilità voluto dalla stessa VCO TRASPORTI S.r.l. : il prof. Gabriele Ricchiardi la dott. Simona Brini. L’intervista è avvenuta nella piazza della sede della Provincia del Verbano Cusio Ossola (Tecnoparco) a bordo di uno dei mezzi di Vco Trasporti ed all’interno del laboratorio della Nanoireservice partner di GreenLab (laboratorio qualificato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) che ha condotto la ricerca studio. Il servizio ha riportato l’importanza di questa ricerca e la soluzione che porterebbe con sé notevoli vantaggi, sia da un punto di vista economico che ambientale, e che VCO Trasporti ha voluto esplorare, sotto l’egida della Provincia del Verbano Cusio Ossola. Nei prossimi giorni il servizio sarà inserito nel palinsesto informativo del programma di Striscia La Notizia

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Via Borsellino, tutti contro la costruzione del nuovo supermercato

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Torino,

Ex Westinghouse, il quartiere si ribella alla costruzione di un nuovo supermercato

„I cittadini hanno preso d'assalto la circoscrizione Tre chiedendo di fermare il progetto che porterà alla realizzazione di alberghi e ristoranti.

Dopo la rivoluzione alle ex officine Grandi Motori la catena commerciale Esselunga di Milano ha deciso di mettere le mani sull'ex Westinghouse di via Borsellino. Ma la notizia non è piaciuta al quartiere che nei giorni scorsi si è ribellato. I residenti del Cit Turin hanno espresso tutto il loro dissenso in circoscrizione durante la presentazione del progetto di riqualificazione dell'area abbandonata situata a ridosso del Politecnico di Torino.

Un parere contrario che ha trovato d'accordo anche la circoscrizione, decisa più che mai a opporsi a buona parte dell'opera. Stando a quanto appreso fino ad oggi l'ex fabbrica presente a due passi dalle Ogr sparirebbe una volta per tutte per lasciare il posto ad alberghi, a ristoranti, ad un centro congressi, a negozi e ad un gigantesco supermercato. Un'opera, al momento, firmata da Fondazione Crt e da Esselunga.

Ma è proprio sull'ultimo punto - la costruzione di un altro ipermercato - che il quartiere ha alzato le bracciato al cielo. "Se da una parte siamo d'accordo con la riqualificazione dell'area - spiega il signor Giacomo P., un residente di via Di Nanni - dall'altra siamo contrari alla nascita di altri grandi magazzini che avranno come unico scopo quello di uccidere il commercio al dettaglio. E noi questo non lo vogliamo". Da valutare è anche la posizione del giardino e dell'area cani, vicini di casa dell'ex Westinghouse in quanto situati all'angolo tra via Borsellino e corso Vittorio Emanuele II.

Il futuro cantiere, verosimilmente, potrebbe togliere verde e spazi vitali ad un quartiere che deve già fare fronte ai lavori per la realizzazione del grattacielo Intesa San Paolo. Per questo la circoscrizione Tre chiederà al più presto chiarimenti sul futuro dell'area verde. "Aspettiamo a parlare, prima vogliamo vedere i progetti definitivi - dichiara il presidente Daniele Valle -. Tuttavia ad oggi l'opera ci lascia alquanto perplessi. La zona non sente il bisogno di un nuovo supermercato e tanto meno di altri tagli al verde pubblico"

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Una puzza insopportabile invade l'aria di Novara: indagini dell'Arpa

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NOVARA, 31 GEN – Un odore molto forte e fastidioso si sta percependo, già a partire dalla serata di ieri, mercoledì 30 gennaio, in diverse zone di Novara. Un miasma particolarmente intenso e che, in alcuni momenti, dà anche molto fastidio.

Le prime avvisaglie di questo odore si sono avute mercoledì sera intorno alle 21, nella zona di Sant’Agabio. Oggi, giovedì 31 gennaio, però, il miasma è stato percepito e immediatamente segnalato anche in altre aree della città, dalla zona dell’ospedale Maggiore sino in pieno centro, ma anche altrove, come a S. Rita o nell’area dell’ex villaggio Tav. Moltissime le segnalazioni giunte ai centralini dei Vigili del fuoco e dei Vigili urbani.

L’odore, almeno a ieri sera, ricordava molto quello dello zolfo. Nella giornata di oggi, il cattivo odore, stando ai racconti e alle segnalazioni di molti cittadini, sembra più vicino a quello di liquami riversati nei campi.

Non appena giunte le segnalazioni, nella zona di S. Agabio, dove si trovano diverse aziende, si sono portati i vigili urbani e l’Arpa, che, alle 19,20, era ancora fuori, per cercare di capire l’origine dell’odore e di cosa concretamente si possa trattare. “Al momento è escluso che si tratti di un’azienda del Polo di S. Agabio – spiega il comandante della Polizia municipale, Paolo Cortese – Sono state effettuate tutte le verifiche e questo è stato escluso. Al momento si pensa possa essere un odore proveniente dalla zona del Trecatese”.

Difficile, per ora, capire da cosa sia prodotto questo insopportabile miasma. Pare, comunque, non sia nulla di tossico.

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Ecologisti Vco: lettera aperta al sindaco di Verbania

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Gli Ecologisti del Verbano Cusio Ossola esprimono viva preoccupazione in merito alla Deliberazione n.57/2012 dell’ENTE di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore “Valutazioni in merito alla richiesta di modifica del Piano Naturalistico di Fondo Toce finalizzata alla creazione di un campo di golf”. La Riserva Naturale di Fondotoce rappresenta un ambito di grande rilievo naturalistico ed un ecosistema estremamente delicato che deve essere preservato con la massima cura; la Riserva fa parte dei Siti di Importanza Comunitaria e della rete europea delle Zone di Protezione Speciale. Riteniamo che rappresenti una ricchezza ambientale inestimabile ed una grande opportunità per il Comune di Verbania. La Riserva Naturale Speciale di Fondotoce si estende sul tratto terminale del Toce e della piana alluvionale da esso formata, una zona fortemente urbanizzata all'interno della quale l'area protetta si configura come l'ultimo baluardo di zona umida. Un ambiente prezioso, caratterizzato da un alto grado di biodiversità. Grazie al suo ideale ecosistema è luogo per lo svernamento e per la nidificazione di centinaia di volatili che sono oggetto di ricerche e analisi del Centro Studi sulle Migrazioni nato nell’ambito dell’Area Protetta.

La relazione dell’ARPA Piemonte che ha come oggetto una analisi della Valutazione di Incidenza allegata alla proposta di modifica del Piano Naturalistico esprime interessanti e condivisibili osservazioni critiche in merito alla suddetta proposta tra le quali:

- Le strutture connesse al golf (club house, campo pratica, parcheggio) vengono escluse dallo studio di incidenza in quanto al confine del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ma è evidente che “non si possano escludere a priori ripercussioni sulle componenti biotiche peculiari del SIC”.

- Nel progetto non viene citata la presenza nel raggio di pochi kilometri di altri quattro campi da golf, di cui uno nelle immediate vicinanze sulla riva del lago di Mergozzo. In considerazione dei rischi per la conservazione del SIC e data l’ampia offerta sul territorio di aree adibite alla pratica del golf, non pare giustificata la proposta di variare la destinazione d’uso del suolo per la realizzazione di un ulteriore campo da golf sottraendo circa il 10% dell’area totale della Riserva Naturale, proprio in corrispondenza di una porzione di territorio di alto valore naturalistico.

- Considerando le caratteristiche idrogeologiche dell’area vi è il rischio di dilavamento dei pesticidi sul terreno e la loro infiltrazione in falda.

- La realizzazione del campo da golf contribuisce alla riduzione delle superfici seminaturali del SIC con la completa eliminazione dell’ecosistema costituito dall’alternanza di ambienti prativi e boscati adiacente al canneto.

- Si evidenzia inoltre come il disturbo della nuova attività sportiva e del traffico indotto ad essa associata andrà ad aggiungersi a quello connesso alla fruizione turistica delle strutture ricettive locali. L’impatto che ne deriverà sarà sia di tipo cumulativo in corrispondenza del periodo riproduttivo primaverile-estivo delle specie avifaunistiche, sia in termini di estensione temporale del disturbo nei periodi di svernamento e sosta. Queste ed altre considerazioni evidenziano come l’eventuale realizzazione del campo da golf comprometterà pesantemente l’Habitat del Sito di Importanza Comunitaria che rappresenta un patrimonio naturale che appartiene alla comunità e va salvaguardato. La Riserva Naturale di Fondotoce rappresenta inoltre una grande opportunità per il Comune di Verbania per valorizzare un ambiente ricco di biodiversità che può rappresentare il volano per un diverso modello economico che rispetta l’ambiente, il paesaggio e l’ecosistema e offre spazi davvero unici allo studio, alla ricerca ed al turismo ecologico. E’ necessario che si realizzi una sinergia tra Comune ed Ente Parco per meglio promuovere a livello nazionale ed internazionale la Riserva Naturale rinnovando ed ampliando il Centro Visita (Sede della Riserva) che appare del tutto inadeguato rispetto al rilievo dell’Area Protetta ed alle importanti attività di studio e ricerca che si svolgono nel suo ambito. Per i motivi sopraddetti gli ECOLOGISTI del Verbano Cusio Ossola esprimono assoluta contrarietà alla proposta di modifica del Piano Naturalistico della Riserva di Fondotoce e chiedono un rilancio e una maggiore valorizzazione naturalistica dell’Area Protetta. Marica Spezia, Paolo Caruso

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RAGUSA, BLOCCATI BRACCONIERI IN AZIONE NELLA RISERVA DEI PANTANI

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LIPU: SEQUESTRATI RICHIAMI, ARMI E ANATRE ABBATTUTE

Hanno tentato la fuga attraverso le sponde del pantano Bruno, nel Ragusano, ma grazie all'intervento delle guardie volontarie Lipu sono stati bloccati. Sequestrate armi, munizioni e fauna abbattuta, denunciato uno dei trasgressori. Lo rende noto la Lipu-BirdLife Italia. Che avverte: "Nonostante siano passati quasi due anni dalla sua istituzione, gli episodi di caccia illegale all'interno della Riserva naturale Pantani della Sicilia sud-orientale non finiscono".

L'ultimo episodio, risalente ad alcuni giorni fa, è avvenuto proprio in questa riserva, durante uno dei servizi di vigilanza venatoria operati nella zona, quando le guardie venatorie della Lega italiana protezione uccelli di Ragusa hanno intercettato alcuni cacciatori all'interno del pantano Bruno, in piena zona A della Riserva.

In particolare, alle prime luci dell'alba, due uomini sono stati colti in flagrante mentre posizionavano stampi di plastica per attirare gli uccelli ed in tutta tranquillità avevano iniziato a sparare diversi colpi di fucile abbattendo anche delle anatre. I cacciatori, che non si sono fermati all'alt delle guardie, hanno tentato la fuga attraverso le sponde del pantano, ma uno dei due è stato bloccato dopo qualche minuto di inseguimento.

Poi, con l'aiuto dei carabinieri di Ispica e della polizia provinciale di Ragusa, è stato possibile disporre il sequestro delle armi, delle munizioni e della fauna abbattuta, mentre il trasgressore bloccato è stato denunciato per quattro ipotesi di reato.

"Visto questo persistere di fenomeni di illegalità, chiediamo al presidente della Regione Sicilia Crocetta che venga formalizzato al più presto l'ultimo atto amministrativo che consegna la Riserva ufficialmente all'ente gestore designato, l'Azienda regionale foreste demaniali - ha commentato il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria -. Si tratta di un semplice passaggio burocratico, purtroppo fermo da più di un anno, che consentirà di avviare tutte quelle azioni di conservazione specifiche per la tutela della fauna ed il ripristino definitivo di condizioni di legalità".

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IL REGISTA INGLESE ATTENBOROUGH: L'UMANITA'? PIAGA DELLA TERRA

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IL NATURALISTA: "UNA MINACCIA PER LA FAUNA SELVATICA"

"Siamo una piaga della Terra. I nodi arriveranno al pettine nel corso dei prossimi 50 anni o giù di lì". Così Sir David Attenborough, famoso naturalista e regista inglese, a proposito dell'umanità. Lo scrive il Telegraph. E poi continua: "I cambiamenti climatici è uno dei problemi imminenti per l'uomo. O limitiamo la nostra crescita della popolazione oppure il mondo naturale lo farà per noi: questa seconda ipotesi sta accadendo in questo momento".

Attenborough non è l'unico studioso che ha messo in guardia sul fatto che la crescita della popolazione supera l'offerta di risorse a disposizione. Paul Ehrlich, presidente del Center for Conservation Biology alla Stanford University e autore di "The Population Bomb" (Sierra Club-Ballantine, 1968) a lungo ha usato un linguaggio simile a quello di Sir David. E, nel 2011, l'analisi della perdita delle specie suggerisce che gli esseri umani stanno cominciando a causare un'estinzione di massa simile a quella che ha ucciso i dinosauri.

Ehrlich ha detto a LiveScience: "Noi piaga della Terra? Sono completamente d'accordo come qualunque altro scienziato che capisce la situazione".

Ma anche altri scienziati hanno convenuto in una certa misura con il succo del messaggio di Attenborough. "E' chiaro che la crescita demografica crescente rende alcune delle nostre più grandi sfide ambientali più difficili da risolvere, non più facili", ha commentato sempre a LiveScience Jerry Karnas, direttore della campagna di popolazione per il Center for Biological Diversity a Tucson, in Arizona. Eppure, ha aggiunto: "I numeri della popolazione sarebbero un problema minore per la salute del pianeta, se le energie pulite e rinnovabili fossere state ampiamente adottate".

Ma torniamo ad Attenborough. Lui è famoso per il suo lavoro "La vita sulla Terra", una serie di documentari della fauna selvatica. Nel 2009, tra l'altro, è diventato patrono della Optimum Population Trust, un gruppo che sostiene l'autolimitazione della popolazione. All'epoca, aveva detto: "Ho visto la fauna selvatica alle prese con la crescente pressione umana in tutto il mondo, non solo per via dall'economia e della tecnologia. Dietro ogni minaccia c'è la spaventosa esplosione della popolazione umana".

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Greenpeace: Il mondo minacciato da 14 bombe ecologiche

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Quattordici progetti dall'alto potenziale distruttivo per il nostro ecosistema. Si tratta di azioni previste per i prossimi anni che potrebbero aumentare le emissioni di CO2 di un ulteriore 20 per cento. Questo aumento renderebbe di fatto impossibile tenere a bada i cambiamenti climatici. A censire queste quattordici "bombe a orologeria", il rapporto "Punto di non ritorno" di Greenpeace, secondo cui i maggiori pericoli vengono da Cina e Australia.

Il nemico fossile

Tutti i progetti riguardano estrazione e distribuzione di combustibili fossili che, se portati a termine, aggiungeranno 300 miliardi di tonnellate di CO2 alle emissioni entro il 2050 attraverso la produzione e il consumo di quasi 50 milioni di tonnellate di carbone, più di 29 miliardi di metri cubi di gas naturale e 260mila barili di petrolio.

Il punto di non ritorno

Nel rapporto si legge: "Questi progetti spingeranno le emissioni significativamente al di sopra di quella quota che gli scienziati indicano come punto di non ritorno" .

Al primo posto della classifica c'è il progetto che prevede l'aumento dell'estrazione di carbone nella Cina occidentale che, da solo, immetterà 14 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera. A seguire ci sono i progetti di sfruttamento degli idrocarburi artici con 5 miliardi di tonnellate e i piani australiani per aumentare l'export di carbone.

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