Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

San Giuliano Milanese, mazzette all’ex sindaco per il centro commerciale (sotto sequestro)

Pubblicato su da Grunf

"Bufera giudiziaria su Marco Toni, sindaco ex Pci e Ds di San Giuliano Milanese"
Sempre onesti quelli di sinistra

Oltre 67 mila euro lordi l’anno, 6.500 euro di liquidazione. Quasi 200 mila euro di «illeciti compensi» all’ex sindaco Marco Toni come direttore del Centro commerciale San Giuliano tra il 2012 e il 2015 da parte della Milpar srl, proprietaria del polo commerciale sulla via Emilia posto sotto sequestro dalla Finanza e dalla Procura di Lodi. E l’accusa, pesantissima, di corruzione, scrive il gip di Lodi Isabella Ciriaco nell’ordinanza in cui ha disposto il sequestro preventivo beni mobili e immobili per oltre 17 milioni di euro (l’attività del polo commerciale comunque proseguirà), «per un ruolo che è stato unicamente il prezzo pattuito per ricompensare l’operato dell’amministratore per quanto compiuto a favore dei privati proprietari del centro commerciale». Bufera giudiziaria su Marco Toni, sindaco ex Pci e Ds di San Giuliano Milanese dal 2000 al 2009, e sul suo allora vicesindaco Cristian Stefanoni e l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Roberto Corradi, accusati di corruzione per la realizzazione del Centro commerciale San Giuliano: un polo da 80 negozi, cinema multisala e 1.200 addetti aperto nel 2012 sulle ceneri del Blue Residence attraverso «una consolidata struttura corruttiva» in cui gli amministratori avrebbero facilitato alla società realizzatrice (prima Synergy One poi Milpar) tutte le autorizzazioni senza mai incassare le garanzie fideiussorie stabilite (6,4 milioni di euro) nella convenzione sottoscritta con il Comune il 25 maggio 2009.

Diverse opere di urbanizzazione concordate, tra cui una stazione ferroviaria sulla linea S1, nemmeno sono state realizzate. Un incarico da 200 mila euro all’ex sindaco Toni, vasche idromassaggio e sistemi di videosorveglianza per la villa dell’ex capo dell’ufficio tecnico (aiutato anche da Nigro e Mauri a vendere un appartamento da 210 mila euro), consulenze d’oro a Stefanoni: l’accusa di corruzione pesa anche sui vertici della Milpar srl, gli imprenditori Maria Nigro e Luca Mauri (progettista del Centro ed ex convivente della Nigro) e Saverio Di Gioia. I tre avrebbero «pagato» i favori di Marco Toni con l’incarico da direttore del polo commerciale, ruolo che secondo il gip l’ex sindaco mai ha svolto, tanto da costringere la società a licenziarlo a fine 2015 («non riesco più a giustificare il tuo costo... le pressioni di soci e banche sono molteplici», scrive la Nigro a Toni il 31 agosto 2015). Uno stipendio, quello per l’ex sindaco di San Giuliano, definito ingiustificato, come confermato dalla stessa Nigro all’impiegata che si occupava del personale: «In ufficio lui fa poco e niente... lo avevamo assunto anche in considerazione che aveva lasciato un posto di lavoro per venire qui e ha tre figli piccoli da mantenere»).

L’indagine («estremamente complessa», sottolineano il procuratore capo Domenico Chiaro e il comandante provinciale delle fiamme gialle Vincenzo Andreone) è partita un anno e mezzo fa dopo una denuncia querela presentata il 28 gennaio 2014 dall’allora sindaco Pd Alessandro Lorenzano, il quale aveva poi costretto Milpar a corrispondere le fideiussioni mai incassate da Toni. Per gli imprenditori anche l’accusa di frode fiscale attraverso cessioni simulate e un sistema di false fatture per oltre 140 milioni di euro grazie al quale la società aveva ricevuto nel 2015 un bonifico dall’Agenzia delle entrate da 7 milioni di euro. Sequestrata anche una cassetta di sicurezza alla Nigro: al suo interno gioielli con diamanti, orologi Cartier, Rolex e Iwc. E un lingotto d’oro da mezzo chilo.

Commenta il post